SANTUARIO DI SAN GIOVANNI DA MATERA
Basilicata, MT, Borgo Venusio Matera
Il Santo Di questo abate benedettino, le cui reliquie, in parte sono custodite all’interno della Basilica Cattedrale di Matera e in parte nella Parrocchia – Santuario al Borgo Venusio sempre in Matera, è nota in particolare la fondazione dell’Abbazia di
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Il Santo
Di questo abate benedettino, le cui reliquie, in parte sono custodite all’interno della Basilica Cattedrale di Matera e in parte nella Parrocchia – Santuario al Borgo Venusio sempre in Matera, è nota in particolare la fondazione dell’Abbazia di Pulsano, nel Gargano. Nato a Matera nel 1070, Giovanni si avvicinò ai monaci basiliani per poi isolarsi. Sostò a Taranto, in Calabria, Sicilia, a Bari, poi in Terra Santa, infine di nuovo in Puglia, dove, visitando la grotta di San Michele, gli apparve la Vergine che gli indicò dove far sorgere l’abbazia che oggi domina il golfo di Manfredonia.
Attorno a Giovanni si raccolsero monaci ed eremiti che diedero vita ai «Pulsanesi», ispirati alla regola di Benedetto. Il santo morì a Foggia nel 1139.
La Chiesa
La Chiesa Parrocchiale denominata di San Giovanni da Matera, voluta da Mons. Giacomo Palombella, allora Arcivescovo di Matera, fu costruita dall’UNRRA CASAS, per volere di Adriano Olivetti, su progetto dell’Architetto Luigi Piccinnato, nel 1961. Il 16 Dicembre 1962 lo stesso Mons. Palombella consacrava questo Tempio, collocando nell’altare preconciliare, poi trasferito nell’attuale, le reliquie dei Santi Martiri Gaudenzio e Aurelio e concedendo 500 giorni di indulgenza a coloro che annualmente partecipavano alla festa della Dedicazione. La Chiesa a pianta unica, dallo stile sobrio, è un luogo di raccoglimento per quanti si recano in preghiera presso il simulacro del Santo, che nella croce pettorale custodisce, in forma visibile, diversi frammenti ossei autenticati. Le diverse biografie del Santo Taumaturgo, ci narrano, tutte, i numerosi miracoli e le guarigioni prima e dopo la sua morte manifestate a quanti a Lui sono ricorsi e che testimoniano da più di ottocento anni l’ininterrotto culto che il popolo materano manifesta nei confronti del suo concittadino.